giovedì 17 settembre 2009

La sanatoria costa troppo: l'allarme della Cgil di Firenze

Sarah Di Nella (Fonte: Carta.org)

Secondo la Cgil di Firenze sono i migranti lavoratori a pagare - nel 90 per cento dei casi a Firenze - i contributi necessari per la richiesta di regolarizzazione. E non mancano i datori di lavoro che scoraggiati dai costi, preferiscono licenziare.

Secondo i dati dell’Agenzia delle entrate sono arrivati finora 34 mila versamenti per la regolarizzazione di colf e badanti. Il direttore Attilio Befera, nota però che «c’è un incremento dell’80 per cento da giorno a giorno e ci sarà un picco a fine mese». Una versione contestata da Danilo Rocca De La Cruz, responsabile dell’ufficio immigrati della Cgil fiorentina, che spiega che molti datori di lavoro non sono disposti a pagare i contributi previdenziali e assistenziali: il contributo forfetario per il secondo trimestre del 2009 ammonta infatti a 500 euro per ogni lavoratore.

«Oltre ai 500 euro – spiega De La Cruz – i migranti spesso sono costretti a pagare anche i contributi, e siccome sono facilmente ricattabili, lo fanno. Alcune famiglie preferiscono addirittura licenziare le badanti pur di non portare a termine una procedura di emersione giudicata troppo costosa». «Se non c’è flessibilità – conclude De La Cruz – non si arriverà alla soglia delle 300 mila richieste. Posso parlare solo della situazione fiorentina. Qui sono poche le giornate in cui c’è il pieno, e sono molti invece gli appuntamenti allo sportello che vengono cancellati. Secondo il Viminale c’è una media di 5 o 6 mila richieste quotiane». Il 90 per cento dei versamenti però è stato pagato dai lavoratori migranti. Poi, una volta la procedura di regolarizzazione avviata, vanno aggiunti allo stipendio anche tredicesima, Tfr e ferie. Molti datori di lavoro rinunciano a regolarizzare i propri dipendenti di fronte alle spese: a Firenze riguarda il 15 per cento dei casi seguiti dalla Cgil.

Ci sono anche gesti di solidarietà. Come racconta Diana sul sito clandestino.carta.org «per opporci a tutto il razzismo e a tutta la cattiveria verso gli stranieri che sta venendo fuori da una parte di italiani, abbiamo regolarizzato un ragazzo straniero conosciuto sulla spiaggia a vendere collanine, non lavorerà mai da noi come domestico ma abbiamo voluto dargli una possibilità di costruirsi un futuro migliore senza sentirsi sempre in fuga e facendogli vedere che esiste ancora un’Italia solidale e che non ha paura delle diversità e quindi invito tutti a questo piccolo gesto di disobbedienza verso il pacchetto sicurezza e questo governo fascista. Non limitiamoci solo a manifestare, serve anche quello ma facciamo cose concrete, la situazione lo richiede».

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