mercoledì 13 maggio 2009

Nulla osta a Roma: servizio più veloce se online


di Italo Mastrangeli (Famiglia Musulmana)

Intervista al vice prefetto Emilia Zarrilli (Sportello Unico Immigrazione di Roma)

L’ampia sala affollata da centinaia di immigrati che attendono il proprio turno. L’aria che man mano che passano le ore si fa più densa, irrespirabile. I display luminosi spenti, gli impiegati costretti, dopo ogni pratica, a lasciare la postazione e a sgolarsi per chiamare il numero successivo. Un giorno come un altro allo Sportello unico immigrazione della Prefettura di Roma di via Ostiense. “La situazione che ho ereditato- dice il viceprefetto Emilia Zarrilli, da un anno a capo dello Sportello unico immigrazione- è drammatica. Ma qualcosa abbiamo fatto”. Qui, ci si viene o per avere il nulla osta per motivi di lavoro o per il ricongiungimento familiare. Il primo è un documento indispensabile per ogni straniero che vuole mettersi in regola. Il secondo serve all’immigrato per portare in Italia i parenti a lui più prossimi. “Ero estranea a questo mondo- dice il viceprefetto Zarrilli-. Ma ho capito presto che in questo campo ci sono dei risvolti umani importanti. Una volta- racconta- ero da poco arrivata, un signore albanese con un aspetto poco raccomandabile è venuto nel mio ufficio. Avevo un po’ di timore, ma egli, appena mi ha vista, mi ha abbracciata e si è messo a piangere perché, dopo tanto tempo, eravamo riusciti a sbloccare la pratica e a far venire la sua famiglia in Italia. Mi ha regalato persino una bottiglia di vino- prosegue-. Per brindare alla loro salute”. A Famiglia Musulmana, il viceprefetto racconta gli sforzi fatti per superare gli intoppi che intasano il sistema. Un castello di carte bollate degno del miglior Kafka.
Qual è la situazione dei ricongiungimenti familiari?
Le domande sono tantissime. Grazie al nuovo sistema online la procedura è più snella e i tempi d’attesa minori. Abbiamo chiuso tutte le richieste del 2006 (che sono andate avanti fino all’aprile del 2008), salvo qualche eccezione: le domande presentate nei primi tre mesi del 2008. I problemi sono nati perché la domanda, invece di essere inviata per via telematica, è stata portata a mano. Così facendo però ha fatto un giro largo con tempi lunghissimi. Dunque, mi raccomando: usate il sistema online!
E dei nulla osta lavoro?
A causa delle molte pratiche ancora da smaltire abbiamo incentrando tutta l’attività sul decreto flussi e siamo riusciti, sollecitando anche il Ministero del Lavoro, a rilasciare i nulla osta nel tempo record di 41 giorni. Un intervento necessario perché siamo nel 2009 e ancora bisogna chiudere il decreto flussi del 2007. Pensavamo di finire tra aprile e maggio ma abbiamo dovuto rallentare perché ci sono ancora 2.800 richieste del 2007 ferme in Questura, dove stanno cambiando il server. Speriamo la situazione si risolva presto. Noi siamo pronti.
Un problema anche per gli stagionali?
No, gli stagionali hanno una sorta di corsia preferenziale, più veloce.
Cos’è che genera ritardi?
Da una parte abbiamo problemi interni: carenza di personale, impiegati preparati ma precari, eccetera. Inoltre, il sistema è farraginoso. Ad esempio, per ogni nulla osta lavoro bisogna attendere il parere dei centri per l’impiego. Un passaggio inutile che allunga di 20 giorni i tempi del rilascio. Per accelerare, molto spesso abbattiamo quest’attesa e procediamo oltre. Poi ci sono problemi successivi, come quando il lavoratore straniero si reca al suo Paese e l’ambasciata ritiene ci sia discrepanza tra i dati. Con alcune ambasciate possiamo aggiornare in tempo reale i dati erronei (nomi sbagliati, invertiti ecc.) grazie all’help desk. Altre invece non accettano questo sistema ed è necessario usare il sistema cartaceo coinvolgendo il Ministero degli Esteri. Cosa che rallenta molto la procedura. Inoltre quando c’è discrepanza dobbiamo riaprire la pratica e chiedere un nuovo parere alla questura.

Nessun commento:

Posta un commento