La nuova legge oggi al vaglio del consiglio regionale: "Siamo multietnici"
Nencini: è una proposta avanzatissima sul piano dell´integrazione
di Simona Poli (La Repubblica)
Assistenza sanitaria e sociale a chi non ha il permesso di soggiorno, estensione del diritto di voto alle amministrative agli stranieri residenti, possibilità per i giovani migranti tra i 18 e i 25 anni di svolgere il servizio civile volontario, rapido riconoscimento dei titoli di studio acquisiti all´estero, accesso alle graduatorie per l´edilizia popolare, corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione, campagne di informazioni sul diritto alla salute e di contrasto alle pratiche di mutilazione genitale femminile. La nuova legge sull´immigrazione che oggi verrà discussa in consiglio regionale sembra quasi ribaltare la prospettiva che orienta il disegno di legge del governo sulla sicurezza già approvato alla Camera. «Consideriamo gli immigrati una ricchezza, non un problema», dice il socialista Riccardo Nencini, presidente del consiglio toscano. «Mentre a Roma si parla solo di sbarchi e respingimenti, a Firenze si prende atto che la nostra società è già pienamente multietnica, con oltre 275 mila stranieri stabili che rappresentano il 7,5 per cento della popolazione». Sull´impianto normativo Nencini ha una sola perplessità: «Trovo troppo generico l´articolo sull´edilizia abitativa, credo che si debba fissare una quota di alloggi per gli stranieri che sia omogenea alla loro presenza numerica in Toscana. Ma è chiaro che la proposta è avanzatissima sul piano dell´integrazione e che la Toscana con questo testo dà un segnale politico importante». Segnale che, secondo il capogruppo di Forza Italia Alberto Magnolfi va in totale controtendenza rispetto alla linea di Maroni: «La legge introduce elementi di forte ambiguità, perché non distingue tra regolari e irregolari basandosi su "buoni sentimenti" che sul piano giuridico non so quanto siano traducibili». Il Pdl voterà contro? «Ovviamente. Siamo convinti che nel testo ci siano parti di dubbia costituzionalità. In più nel momento in cui il governo va in tutt´altra direzione, si fa della Toscana una sorta di terra rifugio ideale per i clandestini, col rischio che ci sia un´ondata di arrivi». L´assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori, che firma la proposta di legge, sottolinea la concretezza del provvedimento: «Mentre Berlusconi taglia a zero il fondo nazionale per l´integrazione mentre noi in Toscana lo finanziamo con 2 milioni di euro», spiega. «Come istituzioni locali vogliamo governare il fenomeno immigrazione e non trattarlo solo come una questione di ordine pubblico e sicurezza. La differenza tra le domande di sanatoria presentate e quelle accolte è 35 mila: vogliamo chiamare queste persone di cui conosciamo nome e indirizzo "clandestini"? La verità è che apriamo una riflessione unica per ora in Italia, che accoglie il concetto di interazione tra istituzioni, migranti e tutti quei settori della società che si occupano di questo mondo». Il governo impugnerà la legge toscana? «Non credo che lo possa fare», sostiene il costituzionalista Stefano Merlini. «I principi ribaditi in questo testo non contrastano né con la Costituzione né con i trattati internazionali, semmai è il governo a contraddirli». E contro il disegno di legge Maroni parte da oggi uno sciopero della fame a staffetta promosso dall´associazionismo fiorentino.
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