martedì 11 agosto 2009

Firmata sanatoria solo per colf e badanti

Maroni&Sacconi hanno firmato la sanatoria per 500mila colf e badanti, che dal 1 settembre potranno mettersi in regola al costo di 500euro, dimenticandosi dei 300-350mila irregolari impegnati nell'edilizia, nella ristorazione, nel settore alberghiero e nell'agricoltura. Tanta gente onesta - lavoratori, non delinquenti - che dall'8 agosto è, agli occhi un po' strabici dello stato, colpevole del reato di clandestinità. Chi verrà 'beccato' dalle forze dell'ordine dovrà pagare un'ammenda che va da 5mila euro a 10mila, affrontare un processo per direttissima, essere rinchiuso nei Cie - che non sono proprio dei villaggi vacanze – per 18 mesi e poi, se gli accordi con il paese d'origine lo consentono, essere espulso e rispedito al mittente. Anche se il tuo Paese d'origine non lo conosci e non parli la sua lingua perché non ci sei mai stato in vita tua.

Già, perché in Italia per essere un irregolare non è mica necessario aver passato illegalmente la frontiera. Puoi anche esserci nato in Italia, parlare il romanaccio o il bergamasco, dire “vacca boia” o “andate a cagare”. Ma se non sei figlio di uno che ha almeno una goccia di sangue italiano, italiano non lo diventerai mai o quasi. Hanno più diritto di te i nipoti di Al Capone che l'Italia, forse, l'hanno vista solo su google, piuttosto che tu che ci abiti, ci vivi e ci lavori in nero visto che quel criminale del tuo datore di lavoro non ha voluto metterti in regola. Col tuo lavoro nero ci guadagna troppo. Oppure, e sono cose che accadono più di quanto uno creda, non hai il permesso non perché il tuo datore di lavoro non voglia ma perché lo stato ti mette i bastoni fra le ruote. Stabilendo quote troppo basse negli annuali Decreti Flussi, oppure, come stanno facendo Maroni &Sacconi, firmando una sanatoria che apre ad una categoria (colf e badanti) e chiude, inspiegabilmente, ad altre che avrebbero, secondo logica, pari dignità e diritti.

Il governo, per spiegare questa discriminazione che colpisce benzinai, muratori e lavapiatti, ha detto che a differenza di colf e badanti, questi immigrati fanno lavori che li mettono in concorrenza con gli italiani! Assurdo. Prima di tutto è assurdo dividere i lavoratori per razza. Un lavoratore è uno che offre il proprio lavoro, punto e basta. Ma anche volendo entrare nel merito di un ragionamento pazzesco, c'è da chiedersi quale italiano andrebbe a lavare i piatti se non sotto la minaccia di una pistola? O Berlusconi sa che la crisi economica sarà, contrariamente a quanto dice, tanto nera da portare l'Italia a livelli di reddito pro-capite simili all'Est Europa, oppure parlare di concorrenza tra stranieri e italiani, che senso ha? Oltretutto, non regolarizzando questi 350mila lavoratori, si è stimato che le casse dello stato perderanno 1,5 miliardi di euro, risorse che potrebbero essere usate per rinvigorire gli ammortizzatori sociali o sviluppare programmi di sostegno contro la disoccupazione giovanile.

No!, alla premiata ditta Sacconi&Maroni interessa tutelare quel migliaio, forse meno, di italiani che desiderano fare i lavapiatti ma che non possono farlo perché la concorrenza degli stranieri è troppo grande. Oppure, chissà, forse Maroni&Sacconi hanno capito che una volta che il Cavaliere avrà concluso la sua parabola politica, a loro non resterà che andare in Friuli a cogliere uva sultanina in concorrenza con indiani e bangladesi. E allora meglio eliminarli prima questi terroni d'Asia. Del resto, come dicevano i Romani: mors tua vita mea. Vi sembra un'ipotesi ridicola? Beh, effettivamente lo è. Ma non meno delle motivazioni che il governo ha dato per spiegare perché colf e badanti possono sanare la propria posizione, mentre agli altri lavoratori no.

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